Mercatini di natale
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Mercatini Natale... una tradizione secolare, un'atmosfera eterna...

Mercatini di Natale di Trento

Date & Orari Apertura Mercatini

dal 17 nov al 06 gen
dalle 10:00 alle 19:30

Tra i più famosi e frequentati di tutta l’area alpina, il Mercatino di Natale di Trento è ospitato nell’incantevole e storico scenario di Piazza Fiera dominata dalle mura medioevali della città.

Le casette in legno offrono i tradizionali addobbi per l’albero di Natale ed il presepe, oggetti d’artigianato, dolci e squisite specialità locali, articoli per un regalo d’atmosfera.
C’è anche una speciale sezione dedicata ai sapori nella quale è possibile gustare specialità gastronomiche dei Mercatini di Trento.

Trento

Trento: luoghi e natura

Scritto da Melissa De Cillis in data 1 Ago 2014 » Trento

Capoluogo del Trentino-Alto Adige, Trento rimane una delle città più belle del nord Italia. Per gli amanti dell'aria aperta e della natura, questa verdissima città è il luogo ideale in cui trovare ristoro. Le molteplici passeggiate sui prati o i pic-nic in riva al lago dalle acque limpide e cristalline,dalle piante e i fiori profumati, le escursioni nei siti vicini, ...Continua la lettura »

Date e Orari Mercatini di Trento

dal 17/11/2022 al 06/01/2023 – Piazza Fiera e Piazza Cesare Battisti

I mercatini di Natale di Trento si tengono in Piazza Fiera e Piazza Cesare Battisti e vigono i seguenti orari:

  • Tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30
  • 26.12.2018 e 01.01.2019 dalle 12.00 alle 19.30
  • 25.12.2018 chiuso

Storia di Trento

Come dimostrano alcuni resti rinvenuti sulla riva occidentale dell’Adige, l’area di Trento era popolata già durante il Neolitico. Tuttavia, la romana Trideum (dal nome delle tre colline che circondano la città) si affacciava sulla riva orientale del fiume, al di sotto dell’odierno centro storico. I romani la conquistarono verso la fine del I secolo a.C., dopo diverse lotte con le tribù locali. Durante questo periodo, la città ebbe notevole sviluppo economico e sociale, come testimonia un antico documento imperiale del 49 a.C., che la definisce “uno splendido Municipio”.

Dopo la caduta dell’Impero Romano, la zona fu governata in successione dai Goti, dai Longobardi e dai Franchi, divenendo poi parte del Sacro Romano Impero.

All’inizio del nuovo millennio il territorio cittadino venne smembrato, divenendo dominio in parte del Vescovato di Trento e in parte della Contea di Trento, che dal 1363 divenne parte dell’Impero Asburgico.  Il Vescovato governò la città per ben otto secoli, durante i quali ci furono due importanti rivolte: quella del 1407, guidata dal Belenzani difensore dell’antica indipendenza, e quella del 1525, la famosa “rivolta rustica”, una vera e propria rivolta popolare.

Gli anni che seguirono, con l’espansione di Venezia, portarono Trento sempre più verso l’Impero e nel 1511, dopo la riconquista di Rovereto, il Vescovato dovete  firmare un trattato di protezione con Massimiliano I d’Austria.

Tra il 1516 e il 1539 la città fu governata dal Cardinale Bernardo Clesio, promotore di un forte clima rinascimentale. Grazie a lui, Trento fu arricchì di splendidi edifici, come il nuovo palazzo nel Castello del Buonconsiglio e la chiesa di Santa Maria Maggiore, entrambi realizzati durante i preparativi per il Concilio di Trento. La città infine raggiunse il suo massimo splendore durante il governo della famiglia Madruzzo che conservò il potere per più di un secolo.

Nel 1796 la città fu conquistata dall’esercito Napoleonico ma nel 1815, con il Congresso di Vienna, Trento entrò a far parte dell’Impero Asburgico. In questo periodo, la città conobbe una forte crescita economica e urbanistica: il fiume Adige fu deviato e la città fu allargata verso nord e verso sud, con la creazione di nuovi quartieri residenziali e industriali. Inoltre, nel 1859, fu inaugurata la prima ferrovia nella Valle dell’Adige.

Durante il XIX secolo Trento (insieme a Trieste) divenne l’emblema del movimento per l’Unità d’Italia, proprio perché sotto la dominazione dell’Impero Austro-Ungarico. La dominazione austriaca terminò nel 1918 e Trento diventò parte del Regno d’Italia. Durante la Seconda Guerra Mondiale, alla caduta di Mussolini, la città fu conquistata dai tedeschi diventando parte del terzo Reich insieme a tutto il Trentino Alto Adige. Parte della città subì forti bombardamenti da parte degli alleati, che danneggiarono soprattutto la chiesa di Santa Maria e diversi ponti ritenuti strategici.

Dall’instaurazione della Repubblica Italiana, Trento ha conosciuto un importante sviluppo economico, insieme alla regione Trentino Alto Adige, divenuta Regione a Statuto Speciale.

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Cosa vedere a Trento

Trento è tradizionalmente legata a diverse culture, la germanica e la latina, il cui miscuglio la rende unica nel suo genere.
Questa città ha un delizioso centro storico, in cui si possono ammirare monumenti che testimoniano la ricca storia della città: il Castello del Buonconsiglio, imponente maniero del XIII secolo, che fu sede del potere di Trento e residenza dei Principi; il Duomo, situato in una delle piazze più belle d’Italia e costruito come adeguamento della precedente basilica (che attualmente si può visitare utilizzando una scala all’interno della cattedrale), è caratterizzato da una facciata in stile romanico e al suo interno si trovano dei bellissimi affreschi del XIV secolo.

 

Musei a Trento

Castel Thun
Il Castel Thun, imponente e austero, fu la dimora di una delle più potenti famiglie feudali della regione. Situato su una collina, in posizione panoramica rispetto all’intera Valle di Non, esso è circondato da un complesso sistema di fortificazioni costituito da torri, mura, bastioni, cammino di ronda e fossato e risalente al Cinquecento. Alla stessa epoca risale la potente Porta Spagnola, oltrepassata la quale si accede al ponte levatoio e al primo cortile. Qui si eleva l’imponente Palazzo Baronale, all’interno del quale, in numerose sale, sono conservati i ricchi arredi originari ed un’interessante quadreria di famiglia.
L’ambiente più pregevole e interessante è la cinquecentesca Stanza del Vescovo, interamente rivestita di legno di cirmolo.
Castel Thun è stato acquisito nel 1992 dalla Provincia autonoma di Trento.
Edificio e arredi sono tuttora sottoposti a un attento e impegnativo intervento di restauro e studio.

Museo Diocesano Tridentino di Scienze Naturali
Il Museo Diocesano Tridentino Di Scienze Naturali venne fondato nel 1903 allo scopo di salvaguardare il patrimonio artistico della diocesi e con l’intento di farne strumento didattico per la scuola d’arte e di archeologia cristiana del Seminario Teologico. La sua prima sede fu collocata presso il Seminario Minore, edificio requisito con la Prima Guerra Mondiale per essere adibito a ospedale militare. Di conseguenza, le raccolte furono smembrate e ricoverate presso la sagrestia della Cattedrale ed altri depositi periferici.
Solo nel 1963, in occasione del IV centenario del Concilio di Trento, il Museo poté avere una sede stabile accanto alla Cattedrale di S. Vigilio, in Palazzo Pretorio, antica residenza dei Principi Vescovi. Si trattò di una sorta di rifondazione del Museo, che ora acquisiva una sede definitiva e centrale. Tuttavia non tutti gli ambienti del palazzo erano stati restaurati, non tutte le raccolte avevano trovato adeguata illustrazione nel primo assetto espositivo. Nel 1991 Mons. Iginio Rogger promosse una nuova, radicale ristrutturazione del palazzo (progetto arch. Glauco Marchegiani). Con il coordinamento del vice direttore, arch. Domenica Primerano, venne avviato al contempo lo studio delle raccolte, il restauro di opere precedentemente conservate nei depositi, la ridefinizione del percorso espositivo e il nuovo progetto di allestimento, affidato agli architetti Vittoria Wolf e Massimo Iarussi.
Al museo compete anche la custodia della basilica paleocristiana di S. Vigilio e dei reperti archeologici rinvenuti nel corso degli scavi effettuati nel sottosuolo della Cattedrale tra il 1964 e il 1977.

Museo Storico del Trentino
Il Museo Storico del Trentino ospita mostre temporanee e permanenti, queste ultime situate nelle Gallerie, due veri tunnel stradali qui collocati dall’ottobre 2007, in contemporanea con l’apertura delle nuove gallerie che hanno liberato il quartiere di Piedicastello dal traffico della tangenziale. Dopo alcuni lavori di adeguamento strutturale, dal dicembre 2009 le Gallerie sono uno spazio espositivo permanente, con una superficie complessiva di 6000 metri quadrati. La Galleria bianca propone spazi destinati alla didattica, alla formazione, all’approfondimento. Uno spazio è riservato agli eventi temporanei e si può inoltre ammirare un grande murale dedicato all’autonomia trentina. Nella Galleria nera si sviluppa invece l’abecedario, con i suoi ventun lemmi, insieme al racconto soggettivo di testimoni e alla selezione di oggetti scelti per rappresentare “provvisoriamente” il Trentino. Questi contenuti varieranno nel tempo, ci sarà spazio per altre testimonianze, per altri oggetti, per altre parole-chiave.

Museo Diocesiano Tridentino di Scienze Naturali
Il Museo Tridentino di Scienze Naturali è un ente pubblico che opera nel campo delle scienze naturali, con particolare attenzione al territorio alpino e all’ambito trentino. Nelle proprie sale il Museo propone esposizioni di storia naturale. Possiede inoltre una fornita biblioteca specialistica, un’aula magna, un bookshop, laboratori di ricerca ed aule per la didattica. Il Museo promuove la cultura scientifica con l’obiettivo di renderla accessibile al grande pubblico e presta particolare attenzione al proprio ruolo educativo. Perciò ha sviluppato una rete di istituzioni museali e centri di ricerca diffusa nel territorio trentino che persegue l’innovazione della didattica, della divulgazione e delle metodologie di educazione permanente.

Cucina di Trento

La provincia di Trento è organizzata in valli, all’interno delle quali nell’arco dei secoli le tradizioni si sono sviluppate con peculiarità diverse a causa della morfologia dell’area. Le differenze si possono percepire anche dal punto di vista gastronomico, sebbene le cucine delle varie valli si basino sulle stesse materie prime. In comune ci sono sono ad esempio i prodotti caseari, i piccoli frutti di bosco nella preparazione dei dolci e i cibi arrivati dalla dominazione austriaca, come i canederli e lo strudel.

In generale, tra una valle e l’altra, si ricordano le seguenti specialità: il bro’ brusà (letteralmente il brodo bruciato), la carne salada, la trota alla grappa, i fagioli en bronzon, la mosa (una zuppa densa a base di farina), la panada (una zuppa di pane), la polenta di patate, la minestra de zanzarele (grumi di pasta cotta), la minestra di fregoloti (una minestra a base di pasta cotta nel latte), l’orzetto alla trentina (una ricetta antichissima, risalente quasi al XV secolo), gli oseleti scapadi (involtini di carne e speck) ed il tronco del pontesel (a base di cane e farina).

Tra i dolci, numerosissimi, si ricordano la torta ai mirtilli neri, la torta de fregoloti, il tronco di castagne, gli Zelten alla trentina ed i grostoli.

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