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Livigno è un gioiello delle Alpi lombarde. Da vedere sono innanzitutto i suoi boschi, dove sono presenti diversi percorsi battuti, ideali per gite in giornata.
Il borgo affonda le sue radici culturali in un’antica tradizione. Dal punto di vista architettonico, probabilmente sono le chiesette gli edifici più interssanti e che raccontano di più della cittadina. Livigno, infatti, ha conservato inalterata una preziosa tradizione religiosa grazie ai lunghi anni di isolamento, dovuto alla sua posizione geografica a 1800 metri e all’impraticabilità, per la maggior parte dell’anno, dei passi alpini necessari per raggiungerla. L’importanza degli edifici religiosi è tale che spesso, le frazioni ne hanno preso il nome. Di chiese e chiesette ce ne sono moltissime, di cui vale la pena ricordarne alcune.
La Chiesa di S.Maria è la chiesa parrocchiale di Livigno. Fu consacrata il 21 luglio 1892 dal vescovo di Como Mons. Andrea Ferrari, poi arcivescovo cardinale di Milano. E’ situata in Via Dala Gesa, fuori dal nucleo abitativo antico, probabilmente perché qui si trovava l’incrocio delle stradi principali.
La chiesa dedicata ai Santi Antonio Abate e di Padova, pur essendo piccola, è molto graziosa, tanto da meritare le lodi di tutti i visitatori pastorali che si sono succeduti dopo la sua costruzione. Sorge nel centro del paese, a pochi metri dall’attuale piazza del Comune (Plaza dal Comun), in Via St. Antoni. L’edificio originale fu costruito, forse in legno e con campanile a vela, prima del 1557.
La chiesa dedicata alla Beata Vergine di Caravaggio è una costruzione piccola ma armoniosa. Un tempo si inseriva molto bene nel caratteristico paesaggio alpino di Livigno, oggi è un po’ soffocata dalla vicinanza di edifici molto più alti. Si trova poco lontano dalla chiesa parrocchiale di S.Maria, in contrada Li Ostaria.
La chiesa dell’Addolorata, che oggi si può ammirare e visitare in Val Federia, è la ricostruzione esatta di quella originaria che era in precarie condizioni di stabilità ed era posizionata poco più a valle. Sorge fuori dall’abitato di Livigno, in Val Federia. Per raggiungerla, bisogna percorrere una stretta via carrozzabile, costeggiata da prati e baite, e salire su un poggio, dov’è posizionata la chiesetta.
La chiesa dedicata alla Madonna Immacolata che si può ammirare oggi è la ricostruzione fedele di quella originaria distrutta dalle acque del lago artificiale, situato presso il confine italo-svizzero, dove la vallata dello Spöl incontra la Val Gallo. Le acque invasero la Contrada di Viera con la sua chiesetta, punto di riferimento dei Livignaschi nel cammino da e verso Zernez.
La chiesa di Trepalle, frazione di Livigno e nucleo abitato durante tutto l’anno più alto d’Europa (1900-2250 m), è dedicata a S.Anna e riassume, in uno stile severo, varie caratteristiche del romanico. Fu costruita nel 1924 nel luogo dove sorgeva l’originaria chiesa, costruita a partire dal 1648 e abbattuta all’inizio del 1900.
Si ricorda infine, che esiste ancora a livigno l’antica segheria quattrocentesca, situata sulla sponda destra del torrente Spòl e che, secondo documenti dell’epoca, potrebbe risalire al XV sec.