Mercatini di natale
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Mercatini Natale... una tradizione secolare, un'atmosfera eterna...

Festeggiare il Natale in Trentino

Quante volte abbiamo sognato di valicare i confini italiani per esplorare, anche solo con l’ausilio della fantasia, le grandi capitali europee? Quelle capitali che, dall’alto dei loro nomi, ci appaiono sfarzosamente maestose. Parigi? L’élégance en personne. Vienna? Antica e imponente. Berlino? Ja! Seducentemente dinamica. Oslo? Una miscela perfetta tra modernismo e natura.

Il periodo della natività, poi, ci sembra essere il più adatto per gonfiare la valigia di vestiti e partire alla volta del vecchio continente.

Eppure, il belpaese, “ch’Appennin parte e ‘l mar circonda e l’Alp”, ha ancora molto da offrire ai suoi compatrioti in materia di vacanze di Natale. No, non vi sto invitando al cinema a vedere un film di Vanzina e se anche la citazione petrarchesca, idilliaca e suggestiva, non dovesse esser bastata, allora, vi suggerisco di esplorare le meraviglie dello stivale partendo proprio dal Trentino-Alto Adige.

In questa regione, ad un passo dai Lander, il paesaggio italiano si riempie di magia, d’incanto, di una bellezza tutta sua, quasi fiabesca, in quelli che sono i mercatini più conosciuti del Südtirol. Bolzano, Bressanone e Merano, trio per eccellenza del “natale in casa nostra”, hanno ormai assunto le sembianze di un itinerario obbligatorio per tutti coloro che, rimanendo al di qua della frontiera, vogliono godersi le fiere senza dover fare necessariamente i bagagli. E quindi? Müss par forza! Dobbiamo andarci per forza!

Partendo da Bolzano

Il mercatino di Natale di Bolzano, molto conosciuto anche all’estero, si svolge da oltre una ventina d’anni nel cuore della storica Walther Platz, le cui origini architettoniche risalgono al 1808. La piazza infatti fu costruita per ordine del re Massimiliano di Baviera sopra un vigneto, finché il suo successore, l’arciduca Giovanni d’Austria, non volle trasformare l’austero luogo di ritrovo in un vivace crocevia di passaggio per turisti e cittadini. Vi fece apporre così la statua del poeta Walther von der Vogelweide al fine di qualificarne il prestigio e da quel momento in poi nulla fu come prima: sorsero ristoranti, spuntarono alberghi e aprirono numerose attività commerciali.

Attualmente la piazza, circondata tutt’intorno da imponenti palazzi asburgici e risorgimentali, ospita ogni anno una fiumana di turisti che accorrono da ogni dove per visitare il celebre mercatino. Sono quasi 80 le casette in legno presenti nella Walther Platz, addobbata per l’occasione da una corona di luci artificiali.

Tra i canti natalizi che riecheggiano nell’aria e l’inconfondibile odore di caldarroste soffuso nell’atmosfera, potete scegliere il regalo migliore per i vostri cari. Qualcosa di artigianale? Che ne dite di un orologio a cucù? Qui ve ne sono a bizzeffe.

Ovviamente dovete assaporare qualcosa della gastronomia tirolese, famosa perché nutriente e calorica. Da non perdere l’immancabile strudel di mele con pasta tirata, i brezel al cioccolato ed il tradizionale pane alla frutta, chiamato Zelten, ricco di miei e ciliegie candite.

Pensate di aver visto tutto? C’è sempre qualcosa in più da scoprire. Se girate l’angolo, per esempio, potete ritrovarvi all’interno di un bosco. Sì, esatto, all’interno di un bosco incantato, così chiamato perché a pochi passi da piazza Walther sorge con magnificenza il rinomato Palazzo Campofranco, conosciuto per il suo regale cortile interno.

Il palazzo fu eretto nel 1760 sul luogo delle residenza medievale dei banchieri fiorentini Bocci-Botsch per poi essere trasformato nella dimora dell’arciduca Rainieri d’Austria. Il giardino, ancora oggi curato con diligenza, durante la natività viene abbellito con un gran numero di decorazioni e luminarie, assumendo quindi le sembianze di un luogo fascinosamente fiabesco.

Attraversando Bressanone

Secondo una leggenda, Bressanone fu fondata nel 901 per poi cadere nel 1004 sotto il dominio della chiesa, che ne fece una sorta di “stato pontificio” a sé stante. Dunque, dopo un lungo succedersi nella storia di principi e vescovi, Porsenù (in ladino) figura ad oggi, grazie agli importanti monumenti storici che vi si possono ammirare, non solo come la più antica città del Trentino ma anche come il suo principale centro artistico e culturale.

Proprio la cattedrale di Santa Maria Assunta, meglio conosciuta come duomo di Bressanone (in tedesco Brinxner Dom), accoglie davanti ai piedi della sua millenaria facciata il celebre Christkindlmarkt tirolese, costituito da appena 30 chalet.

La quantità in effetti potrebbe sembrare esigua ma non lo è di certo la qualità: immersi nel clima intimo di questi cottage in miniatura, non è difficile trovare degli oggetti singolari, dall’aspetto più unico che raro.

Oh! Eccolo. Un presepe. Con alle spalle almeno 800 anni di esperienza artigianale, Bressanone viene considerata come la patria dei presepi, fornendo quindi ai suoi visitatori ogni sorta di statuetta intagliata in legno unibile ai personaggio della loro Gerusalemme lillipuziana. E voi?

Avete bisogno di una mangiatoia? Di una stalla? Di un Gesù bambino un po’ originale? Bene, scavate a fondo nelle bancarelle e se non trovate nulla di interessante potete sempre fare una visita al Museo dei Presepi del Palazzo vescovile. Attenti però a non toccare!

Approdando a Merano

Per i meranesi attendere l’Avvento significa anche ciondolarsi e trastullarsi sulla passeggiata Lungopassirio, che dal 28 novembre in poi si anima di bancarelle. In verità la tradizione dei mercatini a Merano è piuttosto recente:il primo chalet fu esposto solo nel 1994 sul bordo del fiume cittadino dando il via però ad un evento oramai protocollare.

Ottanta sono gli espositori ingaggiati per vendere ogni sorta di chincaglieria natalizia: pantofole in lana cotta, carillon in legno, abiti in feltro, candele aromatiche … insomma, chi più ne ha più ne metta. Certamente non potete farvi sfuggire una ceramica firmata Thun: qui vicino infatti vi si trova la principale fabbriche di produzione. Tutto questo girovagare fra mercatini mette sempre un gran sete! Provate allora un vin brulè bianco Müller Thurgau: l’intenso sapore di sambuca unito agli aromi speziati riuscirà a dissetarvi in una bevanda molto particolare dalla gradazione ragionevolmente bassa.

 

Krizia Ribotta

Giornalista, blogger e autrice con la passione per il cinema, la lettura e i viaggi. Pubblica articoli dal 2010, da quando ha iniziato a scrivere per giornali e blog italiani e americani, con cui continua a collaborare. Autrice di un libro per il sociale, sta per esordire come travel blogger con il suo primo ebook dedicato interamente a consigli, recensioni e confidenze sui viaggi.

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